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Coronavirus, stop alle bollette? La sospensione non riguarda tutta l’Italia

Alcuni politici lo avevano annunciato e la stampa ne aveva fatto eco, ma la ventilata sospensione delle bollette di luce, acqua e gas non è entrata nel decreto «Cura Italia», approvato dal governo per contrastare gli effetti economici dell’epidemia di Covid-19. «Abbiamo ragionato sulla riduzione delle bollette», aveva spiegato lunedì scorso il viceministro all’Economia, Antonio Misiani, «ma si sarebbe andati oltre il nostro spazio di copertura». Che come si sa consiste, almeno per il mese di marzo, di una dotazione di 25 miliardi di euro.

I comuni dell’ex «zona rossa»

Questa «non sospensione» non riguarda però gli 11 comuni che per primi sono stati colpiti dall’emergenza coronavirus: 10 in Lombardia (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Codogno, Castiglione d’Adda, Fombio, Maleo, Somaglia, San Fiorano, Terranova) e uno in Veneto (Vo’). L’originaria «zona rossa», infatti, era stata oggetto di uno dei primi provvedimenti per arginare l’epidemia. Per questa area il decreto legge n. 9, approvato il 28 febbraio, aveva stabilito la sospensione delle bollette di luce, gas, acqua e rifiuti fino al 30 aprile. Il compito di attuare la sospensione è stato affidato all’Arera, l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente.

Il canone Rai

Per gli 11 comuni dell’ex «zona rossa» è stato sospeso anche il pagamento del canone Rai. Una prima bozza del decreto «Cura Italia» prevedeva la sospensione, almeno parziale, anche per il resto del Paese, ma la mancanza di copertura ne ha visto lo stralcio prima della pubblicazione in Gazzetta. Dunque, solo gli 11 comuni non dovranno pagare il canone Rai fino a maggio. Da quel momento, il recupero avverrà in un’unica rata, senza sanzioni e interessi, nella prima bolletta utile pagata alla fine del periodo di sospensione.

Sospensione per gli utenti morosi

Ma se il governo non ha potuto sospendere le bollette, in alcuni casi ci hanno pensato le aziende erogatrici dei servizi, come Acea, A2A, Hera e Iren, a offrire un aiuto agli utenti più in difficoltà, proponendo delle rateizzazioni ed evitando di interrompere l’erogazione in caso di mancato pagamento. Intanto, l’Arera ha deciso di rinviare al 3 aprile le procedure di distacco per i clienti morosi con contratti elettrici a bassa tensione e, nel caso di quelli relativi al gas, con consumi non superiori a 200 mila metri cubi standard.

 

 

 

 

fonte:https://www.corriere.it/economia

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